L’evoluzione è una parte costante della vita quotidiana, un evento inevitabile che coinvolge sempre tutti gli aspetti dell’economia e della produzione mondiale. L’evoluzione ha portato al computer, ad internet ed al Metaverso e, come consueta conseguenza, si è sempre portato dietro anche i lati negativi e più pericolosi di ogni singola innovazione. Così come internet ha portato al deepweb, così il Metaverso ci condurrà verso l’espansione del Darkverse, la sua trasposizione metaversale.
Quali saranno quindi i grandi pericoli del futuro Metaverso?
Che cos’è il Darkverse
Come sappiamo, il Metaverso è uno spazio virtuale in cui gli utenti possono interagire tra di loro attraverso la realtà virtuale o aumentata, partecipando ad eventi, visionando contenuti e così via. Il Darkverse, in questo senso, rappresenta la trasposizione del Dark Web, noto ai giorni nostri per essere la vera “parte oscura di internet”. In parole povere, dunque, il Darkverse sarà il luogo metaversale illecito in cui i cybercriminali e gli hacker black hat potranno coordinare ed organizzare le loro attività criminali.
Il Darkverse è dunque il deep web portato ed elevato nel Metaverso, e rappresenterà il nuovo punto di incontro tra mercati neri, clandestini ed illeciti e il nuovo mercato di acquirenti, i quali potranno accedere solo attraverso dei rigorosi processi di verifica dell’identità, che potrebbero avvenire addirittura in seguito all’acquisizione di token speciali.
I pericoli del Metaverso Oscuro
Tale presenza online potrebbe dunque aumentare radicalmente il rischio di frodi sempre più articolate, furti di identità, ma anche clonazioni e furti di NFT, accessi blockchain, ransomware, truffe in ambito e-commerce e così via, abbracciando un po’ tutti i settori che stanno trovando terreno fertile nel Metaverso.
Esiste poi una preoccupante ipotesi riguardante ciò che potrebbe essere descritto come “assalto agli avatar“.
Potenziali malviventi digitali, noti più semplicemente come hacker, potrebbero compromettere i dispositivi virtuali degli utenti attraverso l’utilizzo di malware diretti, allo scopo di monitorarne le azioni e causare danni fisici. Per esempio, gli effetti di luce stroboscopica presenti all’interno del display del visore potrebbero causare convulsioni o attacchi epilettici, i quali risulterebbero anche molto pericolosi per la salute. Inoltre, visto che questi stessi dispositivi forniscono accesso a una vasta gamma di dati biometrici, l’accesso non autorizzato permetterebbe ai criminali di utilizzare questi stessi dati in modo improprio, soprattutto a scopi economici.
Secondo l’analisi di Trend Micro, ci sono gravi preoccupazioni riguardo ai rischi associati al Darkverse, che rispetto al Dark Web è considerato più pericoloso. Questo perché il Darkverse non è indicizzato dai motori di ricerca standard, gli utenti hanno una presenza virtuale concreta, quasi “fisica”, e sono in grado di creare spazi protetti e rifugi che sono inaccessibili alle forze dell’ordine. Così come può farlo un utente tradizionale, tale opzione rimane a disposizione anche dei malviventi, che possono quindi sfruttare tale falla di sicurezza eccessiva per proteggere le proprie attività illecite.
Se questo è possibile già oggi, cosa accadrà da qui a 10 anni? Non ci resta che attendere per scoprirlo.