Il lavoro del Metaverso è sempre quello di trovare punti di connessione con il mondo reale, rintracciando i modi migliori per unire due universi apparentemente lontani. Sta succedendo in quasi tutti i settori della vita quotidiana, ed è successo più volte anche con il mondo della Musica. Musica e Metaverso si incontrano spesso nella realtà attuale delle cose, e l’ultima collaborazione tra i due mondi è solo un’altra delle tante dimostrazioni che avremo probabilmente anche in futuro. Le esibizioni all’avanguardia della pianista Giusy Caruso, insegnante e studiosa, ci introducono alla frontiera innovativa della musica, che permette di creare melodie nell’universo virtuale in collaborazione con un alter ego digitale, producendo suoni attraverso l’interazione corporea tra sensori muscolari, realtà aumentata e dispositivi visivi tridimensionali.

Scopriamo di più nell’articolo di oggi.

Musica e Metaverso: il dialogo con l’Avatar

Questo particolarissimo evento di connessione tra la Musica ed il Metaverso si è tenuto lo scorso 2 Dicembre, a L’Aquila. “New Organs e MetaPhase: dialogo contrappuntistico di una pianista e il suo avatar nel Metaverso” è il titolo del progetto, che prevede la performance di una composizione di Steve Reich partendo da uno speciale software di scansione, interconnesso a telecamere a infrarossi che catturano i movimenti della pianista con indosso una tuta dotata di marker.

Questi marker misurano il movimento, creando in tempo reale un avatar che si manifesta attraverso visori tridimensionali. Le parole dell’artista sono chiare: “[…] si entra in uno spazio performativo virtuale. Suonerò con due avatar, uno su una traccia audio-video preregistrata da me e l’ altro nel video proiettato dal vivo sullo schermo dai movimenti del mio corpo […]“. Allo stesso modo, il 4 Dicembre la performance si è tenuta a Roma, durante la quale i sensori sul corpo della Caruso le hanno permesso di registrare gesti, tensioni dei muscoli e altre piccole movenze, traducendo poi questi piccoli segnali in un suono elettronico performato dal computer.

Sarà il corpo stesso a generare le note, accentuando così lo strettissimo legame che, seppur sottile, passa tra umano, musica e virtuale.

Il ruolo di Giusy Caruso

Iniziando la sua carriera come virtuosa del pianoforte e riconosciuta per la sua brillante interpretazione della musica contemporanea, Giusy Caruso unisce le sonorità del pianoforte a coda con strumenti sorprendenti, rompendo gli schemi delle esibizioni tradizionali.

Fra gli strumenti eccezionali utilizzati, spicca il Myo Armband, concepito per il controllo remoto del computer tramite i segnali elettrici muscolari.

La sua collaborazione nel Metaverso con l’Avatar, all’interno del progetto MetaPhase sviluppato in partnership con la società milanese LWT3, trasfigura gli attuali approfondimenti delle neuroscienze su movimenti performanti, bio-meccanica e interazione uomo-macchina in un’espressione artistica che plasma un genere del tutto innovativo.