Il mondo dei videogiochi in VR, nell’ultimissimo periodo, ha visto l’arrivo di una piattaforma come PlayStation VR2, un vero e proprio upgrade per quanto riguarda i videogames in realtà aumentata e virtuale. Dopo il lancio dei due primi titoli a tema per questa piattaforma, caratterizzati proprio da “Horizon: Call of the Mountain” e “Resident Evil Village VR“, tuttavia, il visore di Sony ha sì mostrato le proprie incredibili capacità, ma lasciando comunque la sensazione di non aver sfruttato a dovere tutte le sue potenzialità.

Cosa manca al PlayStation VR2?

Quale potrebbe essere una soluzione semplice e funzionale per sfruttare al massimo la potenza di questo visore?

Scopriamolo insieme.

I risultati di PlayStation VR2 ad oggi

Dopo il recente rapporto di Bloomberg in merito a quelle che sono le vendite di PlayStation VR2, sembra che la situazione non sia effettivamente rose e fiori per il team di sviluppo di Sony. Dopo appena qualche settimana, infatti, il nuovo visore ha venduto addirittura meno di 300.000 pezzi, definendo un trend in discesa per quelli che sono i risultati.

Dove sta il problema?

Secondo alcune indiscrezioni, ed anche leggendo quelle che sono le prime recensioni del visore di Sony, le problematiche sarebbero da ricondurre al software piuttosto che all’hardware. Quest’ultimo è indubbiamente incredibilmente tecnico, potente e funzionale, offrendo al mercato una delle migliori soluzioni VR degli ultimi anni. Se a questo si aggiunge anche la compatibilità con PlayStation 5, allora si ottiene un prodotto potentissimo, in grado di riscrivere la storia del videogioco.

Eppure, i problemi lato software non sono mancati.

Cosa manca al visore di Sony

I problemi di PlayStation VR2 sono da ricercarsi nella stessa line-up con un cui il visore è stato lanciato, la quale non è ancora all’altezza di proporre al mercato una piattaforma “nuova”, così come invece viene promossa nelle campagne marketing. Le aspettative sono più alte dei risultati, soprattutto se si guarda a titoli freschissimi come Horizon e Resident Evil in versione VR.

Se i simulatori come GT7 danno il massimo su PSVR2, questi due piccoli diamanti del gaming lasciano una sensazione di frustrazione e stupore negativo, in quanto tutti si aspettavano nettamente di più. Questo perché, nonostante le due proposte siano comunque ottime, lasciano l’amaro in bocca, facendo riflettere sulle reali potenzialità (ad oggi sprecate) di uno strumento potente come PlayStation VR2. Horizon richiama più una tech demo che un gioco vero e proprio, mentre RE mostra evidente la sua natura iniziale di AAA su schermo classico, seppur sia comunque adattato molto bene.

Cosa manca?

Un titolo che possa sfruttare appieno le sue caratteristiche tecniche, il suo “Half-Life“, tanto per intenderci, il quale rimane ad oggi una delle migliori esperienze VR degli ultimi 5 anni.