Ad oggi il metaverso è principalmente gaming centrico, però piano piano stanno nascendo sempre più utilizzi interessanti di questa tecnologia.

Se state leggendo l’articolo è sicuramente per il titolo molto curioso, però nessun clickbait, oggi parleremo di Psicologo nel metaverso.

Abbiamo intervistato Andrea Violetto il primo psicologo nel metaverso e fondatore di MetaPSI, il primo portale italiano che connette pazienti e psicologi.

Intervista completa con Andrea

Chi è Andrea Violetto?

Andrea Violetto è un psicoterapeuta specializzato in bambini e adolescenti, lo possiamo trovare nel suo studio a Pavia in Piazza della Vittoria.

Il suo percorso è variegato e molto interessante, infatti, i sui oltre 15 anni di carriera lo hanno portato a lavorare in:

  • Comunità di adolescenti problematici
  • Un consultorio per famiglie
  • Il suo studio privato

Abbiamo chiesto ad Andrea come mai il campo della psicologia e la sua riposta è molto curiosa.

Perché la psicoanalisi? è una domanda complicata, perché penso che non ci sia alternativa, penso di essere nato per farlo, il mio dna è quello. Avere a che fare con il sogno, con l’inconscio, con il rimosso, con tutte quelle parti di noi più profonde, è proprio ciò che mi fa star bene. 

Oltre alla passione per la psicologia e la mente umana ha un’enorme interesse e passione per il mondo dei videogiochi e la tecnologia, lo possiamo definire un vero e proprio nerd. Questa passione lo ha portato a rimanere giovane e attivo sull’evoluzione digitale, infatti, ha da poco lanciato la sua piattaforma ovvero MetaPSI.

Come Andrea inizia a fare terapia nel metaverso e come nasce MetaPSI

Un paziente di Andrea durante il suo percorso di terapia sì è dovuto trasferire all’estero e gli ha fatto conoscere il mondo VR e senza farselo ripetere due volte, Andrea ha acquistato il suo primo visore.

Poco dopo ha iniziato a fare terapia con il visore con questo paziente e si è reso conto che alcuni processi, ovvero rilassamento e le libere associazioni, avvenivano in maniera molto più rapida e profonda. Questo gli ha permesso di capire che ci potevano essere delle situazioni in cui il VR poteva essere uno strumento adatto a far terapia a distanza.

Ma Andrea non si è fermato solo qui, perchè la sua curiosità lo ha portato a capire che il potenziale di questo strumento poteva essere di portata ben più ampia e così ha iniziato a studiare e analizzare come poter far evolvere questo caso specifico in maniera più strutturata e replicabile.

Andrea comunque ci tiene a precisare che:

Il corpo per la maggior parte degli approcci è ancora indispensabile però chiaramente per l’analisi meno, perché comunque i pazienti che vengono qui da me si stendono, chiudono gli occhi, si rilassano e quindi ho provato a proporre questa idea a qualche persona conosciuta nel Metaverso. 

Qualche persona ha accettato e abbiamo scelto dei percorsi molto belli. Devo dire anche per serietà che non è una cosa che si può fare con tutti.

Cos’è MetaPSI?

Ho creato questo portale MetaPSI, che è il primo portale di psicologia in Italia che permette a psicologi e pazienti di entrare in contatto. Al momento ovviamente esisto principalmente io, ma ho dei colleghi che stanno cominciando a sperimentare insieme a me e anche loro devo dire che sono abbastanza entusiasti. Fondamentalmente MetaPSI fa questo, assiste lo psicologo nella creazione del suo studio, insegna ad utilizzare il metaverso perché richiede comunque una manualità, una tecnica e anche una competenza che non è immediata e parallelamente aiuta i pazienti, laddove desiderano, a trovare qualcuno con cui confrontarsi.

Dalle parole di Andrea, capiamo che MetaPSI ad oggi è un realtà in crescita che si pone al mercato con le seguenti soluzioni:

  • Mettere in contatto pazienti e psicologi che vogliono utilizzare il VR come strumento
  • Insegnare a creare e utilizzare il proprio studio virtuale
  • Creare una comunità all’interno della quale è possibile analizzare gli approcci ai casi e migliorarli

La terapia con il VR

Dopo essersi accordati in precedenza si fissa una seduta e si sceglie la piattaforma all’interno della quale incontrarsi. Andrea ha creato il suo studio virtuale nelle seguenti piattaforme:

Una volta indossato il visore e entrato nell’app che si è scelta ci si ritrova nello studio e da lì si può iniziare a fare la seduta di terapia.

Una delle cose più interessanti è quella di poter plasmare a seconda della propria necessità lo studio virtuale in cui ci si trova, infatti, Andrea sfrutta molto questa possibilità del metaverso proprio per mettere a proprio agio i pazienti oppure per far provare delle emozioni specifiche o superare delle paure.

Immaginiamoci di aver paura di volare e ritrovarci su un’aereo, ma a casa nostra comodamente sul letto e il visore addosso.

Nel Metaverso, a differenza degli altri luoghi che non lo permettono, vi è la totale possibilità di maneggiare il mondo. Quando ho parlato con un paziente con la fobia di annegare l’ho portato sott’acqua nel senso che ho fatto comparire un video 360° del mare ed eravamo sott’acqua assieme, così il paziente ha potuto provare delle sensazioni in modo totalmente sicuro.

La terapia nel metaverso apre le porte a enormi potenziali e può essere un facilitatore per lavorare su determinate situazioni, ma Andrea ci tiene anche a precisare:

Questo spazio è, dal mio punto di vista, non solo pionieristico, non solo visionario, anche molto coraggioso. Fare lo psicologo in quelle situazioni richiede molto coraggio, molta serietà e anche molta responsabilità, perché chiaramente è diverso dal muoversi con strumenti che tutto sommato si conoscono. Io ovviamente mi avvalgo di supervisioni continue, ho colleghi che mi assistono nell’analizzare casi, nel capire cosa sta succedendo. Insomma, mi viene spesso chiesto se l’analisi, la terapia vr sia un sostituto della terapia di persona; io non apprezzo molto questo punto di vista, penso che sia uno strumento come ce ne sono tanti. 

A chi potrebbe essere adatta la terapia con il VR?

Ci possono essere tanti casi in cui la terapia con il VR può aiutare, ma a volte può essere contro producente, infatti, non è una soluzione adatta a tutti come Andrea precisa:

Ho avuto due pazienti che ho invitato a non utilizzare questo strumento perché c’erano delle derive psicotiche e dei rischi; ma con altri che trovavano comodità in questa modalità, sto andando avanti con dei risultati sicuramente molto piacevoli di crescita e di miglioramento del benessere di vita. 

Parlando con Andrea abbiamo provato a identificare le tipologie di persone più adatte a questo approccio:

  • Difficoltà ad aprirsi: può essere efficace questo strumento per coloro che hanno grandi difficoltà ad aprirsi e parlare anche con il loro migliore amico delle loro fobie e paure. Infatti, non avere una persona fisicamente davanti può essere un enorme facilitatore per aprirsi
  • Poco tempo o distanza: può essere comodo perchè si può indossare il visore e fare terapia comodamente dall’ufficio o da casa, senza necessità di spostarsi
  • Privacy e anonimato: può essere utile per mantenere la propria privacy perchè ci si presenta con un avatar che si può plasmare come si vuole e nome e cognome sono sostituiti da un nickname

Mentre a chi Andrea sconsiglia di far uso di questo strumento?

  • Ad una persona che ha una sofferenza, una problematica contingente molto forte, pensieri suicidari molto imminenti, Andrea consiglia ancora la terapia tradizionale.

Pro e Contro della terapia con il visore

Grazie ad Andrea abbiamo scoperto un po’ di più cosa voglia dire far terapia con il visore, ecco un’estratto di quelli che possono essere gli aspetti positivi e negativi.

Aspetti vantaggiosi della terapia con il visore:

  • Comodità di non doversi muovere e poterla fare da qualsiasi parte
  • Lo spazio completamente malleabile per le proprie specifiche necessità
  • Essere in una zona di comfort e potersi aprire
  • Mantenere la propria privacy e nascondere la propria identità

Aspetti negativi della terapia con il visore:

  • Nausea dovuta ai primi utilizzi
  • Peso e scomodità del visore
  • Difficoltà nel piangere
  • Scomodità per chi utilizza occhiali da vista

 

Se volete mettervi in contatto con Andrea e MetaPSI potete visitare il sito www.meta-psi.com