Ogni settimana, con i nostri approfondimenti, cerchiamo di portare alla luce tutte quelle che sono le grandi innovazioni di un settore come quello del Metaverso. Dalla tecnologia più moderna fino alle iniziative, passando per la politica, la sicurezza e la salute. Nonostante, al momento, lo stesso concetto di Metaverso ruoti molto attorno al mondo dell’intrattenimento, sempre più progetti si stanno interfacciando con altre applicazioni dello stesso, andando quindi a sperimentare anche con altri ambiti della vita quotidiana. Abbiamo già parlato, in passato, di una trasposizione dello psicologo nel Metaverso ed oggi, dopo appena qualche mese, sembrano esserci interessanti novità, grazie al progetto di Sportello d’aiuto nel Metaverso realizzato dal CSI.

A Settembre cominceranno i primi test, ma di cosa si tratta?

Lo sportello d’aiuto nel Metaverso arriva nelle scuole

Una stanza virtuale con uno psicologo digitale sarà il luogo in cui, i ragazzi più fragili che popolano le nostre scuole, potranno interfacciarsi, sfogarsi ed affrontare le problematiche dell’adolescenza. Queste sono le basi del progetto proposto dal CSI, che intende portare nelle scuole Italiane un vero e proprio Sportello D’Aiuto nel Metaverso. Secondo le primissime dichiarazioni, gli studenti potranno scegliere un avatar (completamente anonimo) ed entrare nel Metaverso dedicato anche senza visore.

Qui, in una stanza completamente digitale e protetta dall’anonimato, si interfacceranno con l’avatar di uno psicologo, che li aiuterà nel loro percorso di maturazione.

Lo Sportello d’aiuto nel Metaverso non è però solo un’utopia: parliamo di un progetto concreto, presentato qualche giorno fa, e che comincerà ad essere concretamente testato dagli studenti già a Settembre 2023. Un progetto che nasce dall’idea di educare alla socialità, con un qualcosa che potesse avere al contempo sia un impatto sociale importante che personale per i singoli coinvolti.

Potrebbe essere uno strumento fondamentale per aiutare i ragazzi ad attraversare le fasi delicate dell’adolescenza, ad affrontare il bullismo ed a contrastarlo, sfruttando al contempo i mezzi più moderni e la comodità dell’anonimato.

Ovviamente non l’unico mezzo, ma uno strumento in più, da affiancare a quelli già presenti oggi nelle scuole.

L’importanza del Metaverso

Ciò che a molti potrebbe sembrare strano, tuttavia, è proprio il coinvolgimento del Metaverso e dell’anonimato.

Dove starebbe la necessità?

Secondo lo psicologo Andrea Lazzara, l’immersione all’interno di un mondo completamente nuovo, estraneo alla realtà di tutti i giorni, aiuterebbe i più giovani a “giocare una nuova partita”, permettendo loro quindi di mettersi a nudo senza il timore di farsi riconoscere, superando gli ostacoli della timidezza e della paura. Ricordiamo che, il target, fa pur sempre riferimento alla fascia di età compresa tra i 13 ed i 18 anni, periodo durante il quale si è particolarmente sensibili alle turbazioni esterne.

Dalle parole di Lazzara: “[…] permette ai ragazzini sofferenti di essere altro da sé e di giocare una partita nuova, solo se ce n’è bisogno verranno accompagnati in percorsi più strutturati.“.